Secondo l'organizzazione ''rischia di essere cancellata una esperienza di grande valore e significato che, nonostante le limitazioni che ha dovuto affrontare, ha fatto registrare risultati di gestione importanti, unici nel panorama Mediterraneo e proprio per questo molto apprezzati anche all'estero''. ''Il comparto - aggiunge Federparchi - ha fatto registrare un elevato e crescente interesse, coinvolgendo settori professionali ed economici ben piu' vasti di quelli dediti alla tutela e risultando, specie nel Mezzogiorno, una concreta e originale occasione di sviluppo basata sulla corretta e potenzialmente duratura valorizzazione delle migliori risorse naturali''.
Tutto questo ora rischia di venire irrimediabilmente compromesso: ''Ad una cronica scarsita' di risorse economiche (che sono rimaste quelle di 5 anni fa nonostante il raddoppio dei parchi marini) - rileva Federparchi - si sono sommati tagli recenti e ad una precarieta' organizzativa mai risolta si e' aggiunta ora l'impossibilita' di ricorrere ai contratti a progetto, gli unici che e' stato possibile utilizzare in passato, anche per i direttori''.
Federparchi chiede un immediato confronto con il Ministro dell'Ambiente e un piano d'emergenza che assicuri alle Aree marine la sopravvivenza.
Comunicato Agenzia Stampa ANSA