Un meraviglioso film di Jacques Perrin del 2006, il popolo migratore, racconta con le sole immagini, accompagnate da musiche e rumori reali, il meraviglioso fenomeno naturale che si ripete ogni anno, incessantemente, per tutti gli uccelli del pianeta.
Alcune specie affrontano migrazioni che interessano entrambi gli emisferi del pianeta, alcune altre specie si spostano cambiando paesi e continenti più volte durante l’anno, esemplari di specie più stanziali si spostano solo di pochi chilometri.
In questo loro peregrinare ogni anno, tutti gli uccelli, trovano sempre meno luoghi dove sostare, riposare, alimentarsi, nidificare, riprodursi, crescere. La trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo ha assunto nell’ultimo secolo una veloctà insostenibile per i ritmi di molte delle specie animali sulla terra. Gli uccelli migratori sono tra quelli che soffrono maggiormente tale situazione.
Alcune specie affrontano migrazioni che interessano entrambi gli emisferi del pianeta, alcune altre specie si spostano cambiando paesi e continenti più volte durante l’anno, esemplari di specie più stanziali si spostano solo di pochi chilometri.
In questo loro peregrinare ogni anno, tutti gli uccelli, trovano sempre meno luoghi dove sostare, riposare, alimentarsi, nidificare, riprodursi, crescere. La trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo ha assunto nell’ultimo secolo una veloctà insostenibile per i ritmi di molte delle specie animali sulla terra. Gli uccelli migratori sono tra quelli che soffrono maggiormente tale situazione.
Negli ultimi 30 anni la presenza del Fratino (Charaidrus alexandrinus) lungo la costa adriatica si è ridotta enormemente per la semplice idea, sempre più diffusa, che le amminisrazioni comunali debbano mantenere assolutamente pulita da qualunque presenza, vegetazionale al pari dei rifiuti, l’intera fascia di spiaggia competente per il proprio territorio. Il diffondersi dell’uso di mezzi meccanici pesanti per tali pulizie e la coincidenza dei periodi di esecuzione dei lavori con i mesi di nidificazione del Fratino, ha avuto un effetto devastante. Un ciclo che si ripeteva da milioni di anni ha subìto, in pochi lustri, una inaspettata e brusca interruzione.
Per quanto le associazioni e gli amanti della natura si prodighino ogni anno per arrestare questa incivile usanza, la miopia di una incultura oggi dilagante, distante dagli eventi naturali che ci circondano, continua ad avere la meglio.
Ma i pochi lembi di natura per ora al riparo di manomissioni, grazie all’istituzione di riserve naturali ancora continuano ad offrire meravigliose sorprese. Della settimana scorsa l’avvistamento di Gru (Grus grus) lungo la costa adriatica in sosta sui terreni retrodunali della Riserva Naturale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi.
Ancora ci fanno visita questi meravigliosi uccelli, da tutti considerati i più grandi: in dimensione, in volo, in bellezza, in fascino.