Era stato Gianfranco Pirone, docente di botanica all’Università dell’Aquila, che in un suo testo titolato “La degradazione degli ambienti costieri in Abruzzo”, riportato su un volume dedicato proprio alla costa ed alle sue dune, aveva raccontato di come, sul litorale abruzzese, ormai da tempo non veniva rilevata la presenza dello Zafferanetto delle spiagge (Romulea rollii), con il suo bellissimo fiore a stella violaceo. Il racconto parlava dell’ultimo rilievo documentato effettuato da Giuseppe Zodda nel 1967.
Naturalista e scienziato particolarmente dedito alla botanica, Giuseppe Zodda, aveva operato nel teramano dal 1932 studiandone e descrivendone la flora, come lui stesso scrisse, per «conoscere la storia del proprio paese [...] e, se la conoscenza riguarda i luoghi che ci circondano e che nel teramano sono tra i più vari, all’arricchimento delle cognizioni si aggiunge l’affinamento dello spirito ed un sentimento profondo di ammirazione verso la natura».
Le sue spoglie riposano dal 1968 nel piccolo cimitero storico della sua cara Pietracamela, stupendo paese arroccato sulle pendici settentrionali del Gran Sasso d’Italia. Dal mare alla montagna Zodda si era dedicato a censire, studiare e classificare specie naturali di ogni ordine e grado ed aveva messo insieme, presso l’Istituto “Vincenzo Comi” di Teramo dove era preside, il più importante erbario che tutt’ora l’area teramana può vantare ed in cui sono raccolti importanti campioni anche di specie estinte.
Oggi quell’erbario storico è conservato nel Centro Ricerche Floristiche del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, presso l’ex-convento di San Colombo a Barisciano (Aq). Tra le piante considerate estinte per l’Abruzzo, da oggi, andrà corretta la posizione dello Zafferanetto delle spiagge, anche detto “di Rolli” per la dedica da parte del botanico romano Filippo Parlatore all'amico e collega Ettore Rolli nell’occasione della sua prima crassificazione nel XIX secolo.
Lo stesso Prof. Pirone aveva rilevato, qualche anno addietro, una presenza di questo splendido fiore a stella, bianco e appena venato di viola internamente, lungo l’area retrodunale di Torre Cerrano. In questi giorni la conferma è arrivata da Adriano De Ascentiis, naturalista locale esperto di vegetazione dunale che, con l’apporto di altri esperti botanici dello stesso Centro Floristico di Barisciano, ha rilevato, fotografato e, quindi, confermato definitivamente, la presenza di molte piantine della specie Romulea rollii nei pressi del Cerrano.
In una zona che si spera, ora, sufficientemente tutelata dall’organismo di gestione dell’istituenda Area Marina Protetta.
Naturalista e scienziato particolarmente dedito alla botanica, Giuseppe Zodda, aveva operato nel teramano dal 1932 studiandone e descrivendone la flora, come lui stesso scrisse, per «conoscere la storia del proprio paese [...] e, se la conoscenza riguarda i luoghi che ci circondano e che nel teramano sono tra i più vari, all’arricchimento delle cognizioni si aggiunge l’affinamento dello spirito ed un sentimento profondo di ammirazione verso la natura».
Le sue spoglie riposano dal 1968 nel piccolo cimitero storico della sua cara Pietracamela, stupendo paese arroccato sulle pendici settentrionali del Gran Sasso d’Italia. Dal mare alla montagna Zodda si era dedicato a censire, studiare e classificare specie naturali di ogni ordine e grado ed aveva messo insieme, presso l’Istituto “Vincenzo Comi” di Teramo dove era preside, il più importante erbario che tutt’ora l’area teramana può vantare ed in cui sono raccolti importanti campioni anche di specie estinte.
Oggi quell’erbario storico è conservato nel Centro Ricerche Floristiche del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, presso l’ex-convento di San Colombo a Barisciano (Aq). Tra le piante considerate estinte per l’Abruzzo, da oggi, andrà corretta la posizione dello Zafferanetto delle spiagge, anche detto “di Rolli” per la dedica da parte del botanico romano Filippo Parlatore all'amico e collega Ettore Rolli nell’occasione della sua prima crassificazione nel XIX secolo.
Lo stesso Prof. Pirone aveva rilevato, qualche anno addietro, una presenza di questo splendido fiore a stella, bianco e appena venato di viola internamente, lungo l’area retrodunale di Torre Cerrano. In questi giorni la conferma è arrivata da Adriano De Ascentiis, naturalista locale esperto di vegetazione dunale che, con l’apporto di altri esperti botanici dello stesso Centro Floristico di Barisciano, ha rilevato, fotografato e, quindi, confermato definitivamente, la presenza di molte piantine della specie Romulea rollii nei pressi del Cerrano.
In una zona che si spera, ora, sufficientemente tutelata dall’organismo di gestione dell’istituenda Area Marina Protetta.
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