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8 April 2008

Rifiorisce lo Zafferanetto alla duna di Cerrano

Era stato Gianfranco Pirone, docente di botanica all’Università dell’Aquila, che in un suo testo titolato “La degradazione degli ambienti costieri in Abruzzo”, riportato su un volume dedicato proprio alla costa ed alle sue dune, aveva raccontato di come, sul litorale abruzzese, ormai da tempo non veniva rilevata la presenza dello Zafferanetto delle spiagge (Romulea rollii), con il suo bellissimo fiore a stella violaceo. Il racconto parlava dell’ultimo rilievo documentato effettuato da Giuseppe Zodda nel 1967.

Naturalista e scienziato particolarmente dedito alla botanica, Giuseppe Zodda, aveva operato nel teramano dal 1932 studiandone e descrivendone la flora, come lui stesso scrisse, per «conoscere la storia del proprio paese [...] e, se la conoscenza riguarda i luoghi che ci circondano e che nel teramano sono tra i più vari, all’arricchimento delle cognizioni si aggiunge l’affinamento dello spirito ed un sentimento profondo di ammirazione verso la natura».
Le sue spoglie riposano dal 1968 nel piccolo cimitero storico della sua cara Pietracamela, stupendo paese arroccato sulle pendici settentrionali del Gran Sasso d’Italia. Dal mare alla montagna Zodda si era dedicato a censire, studiare e classificare specie naturali di ogni ordine e grado ed aveva messo insieme, presso l’Istituto “Vincenzo Comi” di Teramo dove era preside, il più importante erbario che tutt’ora l’area teramana può vantare ed in cui sono raccolti importanti campioni anche di specie estinte.
Oggi quell’erbario storico è conservato nel Centro Ricerche Floristiche del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, presso l’ex-convento di San Colombo a Barisciano (Aq). Tra le piante considerate estinte per l’Abruzzo, da oggi, andrà corretta la posizione dello Zafferanetto delle spiagge, anche detto “di Rolli” per la dedica da parte del botanico romano Filippo Parlatore all'amico e collega Ettore Rolli nell’occasione della sua prima crassificazione nel XIX secolo.

Lo stesso Prof. Pirone aveva rilevato, qualche anno addietro, una presenza di questo splendido fiore a stella, bianco e appena venato di viola internamente, lungo l’area retrodunale di Torre Cerrano. In questi giorni la conferma è arrivata da Adriano De Ascentiis, naturalista locale esperto di vegetazione dunale che, con l’apporto di altri esperti botanici dello stesso Centro Floristico di Barisciano, ha rilevato, fotografato e, quindi, confermato definitivamente, la presenza di molte piantine della specie Romulea rollii nei pressi del Cerrano.
In una zona che si spera, ora, sufficientemente tutelata dall’organismo di gestione dell’istituenda Area Marina Protetta.

5 April 2008

La Trivia adriatica e la sua bellezza

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La più bella descrizione della Trivia adriatica l'ho trovata su una pagina web che riporta uno scritto di Gianni Roghi, figura storica del mondo della ricerca italiana, morto nel 1967 in circostanze drammatiche. Così la home page del sito postumo a lui dedicato lo descrive:

"Gianni Roghi nell’ambiente della subacquea italiana è stato un mito. Di quelli veri e autentici. Ma lo è stato anche nel giornalismo, nella fotografia (sia di terra che subacquea), nello sport, nella archeologia, nella malacologia, nella attenzione alla biologia, nella etnografia e in tutto quello che oggi riassumiamo con il termine “ricerca”. Suonava il pianoforte e ha scritto splendidi libri (diari, romanzi, saggi), vinceva il titolo europeo di caccia subacquea e correva con la Ferrari, dipingeva e vinceva i campionati italiani (categoria giornalisti) di sci alpino, studiava i fachiri e gli stregoni e prelevava per analizzarlo il sangue ai pigmei, inventava l’archeosub e scalava le montagne, viveva con i premi Nobel e con gli ultimi “selvaggi”. Non inseguiva l’avventura. Cercava solo e unicamente la verità, per capirla e spiegarla." (http://www.gianniroghi.it/)

Da un suo articolo su Mondo Sommerso del febbraio 1966, Gianni Roghi parla in maniera appassionata anche della nostra Trivia: "per me le conchiglie più belle del mondo sono le Cipree. La loro forma stilizzata a uovo, l’originalità della loro apertura dentata, l’essenzialità volumetrica, la grazia di certe variazioni della figura ellittica (a pera, a bulbo, a mandorla eccetera), lo smalto naturale della superficie, la ricchezza, la fantasia, l’incomparabile bellezza della colorazione, sono elementi che farebbero ciascuno da solo la fortuna estetica di un prodotto di Natura: riuniti insieme danno la Ciprea, supremo capolavoro.[...]
Ed ecco le “cugine”. Del genere Trivio, nel Mediterraneo abbiamo almeno sei specie: T. europuea, Montagu, T. lathyrus lathyrus, Blainville (sinonimo frequente: T. pulex, Dillwyn), T. mediterranea mediterranea, Risso, T. mediterranea multilirata, Sowerby; T. modellati, Locare, T. dimidiata, Bronn. Queste conchigliuzze, tutte assai simili, hanno provocato una vera babele di sinonimie, per cui non è facile orientarsi, né classificare con disinvoltura: occorre un vero specialista. La Trivia, in ogni modo, è un pallottolino color beige, lungo non più di un centimetro, tutto solcato trasversalmente da costoline che girano sotto la base e formano la dentellatura dell’apertura. Sono abbastanza comuni nel mondo corallino, ma piuttosto difficili da scoprire per la loro piccolezza e il loro mimetismo [...].
La Pseudosimnia carnea, Poirret (sinonimo Primovula carnea) ha una forma più gibbosa e un color rosa carico, abbastanza variabile; possiede una leggerissima dentatura sul margine esterno; le due estremità sono bianche superiormente e rosa fulvo di sotto. Bellissima conchigliuzza che vive quasi esclusivamente sui rami di corallo (Corallium rubrum), a notevoli profondità. Quando il pescatore di corallo toglie l’ammasso dei suoi preziosi rami dalla prua della barca, dove l’ha deposto ad asciugare, ritrova spesso sulle tavole questi graziosissimi animali, che avevano invano resistito così ben mimetizzati. Una interessante varietà di questa specie è quella adriatica, segnalatami (con magnifico dono di un esemplare) dal socio di Conchiglia Club, Vincenzo Donnarumma. Identica per forma, e di un terzo più grande [...].
La Allan la annovera come specie a sé stante (Pseudosimnia adriatica, Sowerby, sinonimo Primovula adriatica). [...]
Le Cipree sono animali notturni: difficile trovarli a spasso di giorno, specialmente ai tropici, dove vivono anche in bassifondi e si proteggono perciò dalla luce intensa diurna riparando sotto le formazioni madreporiche (soprattutto quelle “a cervello”). Le nostrane vanno scovate sotto le pietre e gli oggetti rocciosi del fondo a coralline.Tanto più arduo individuarle per il loro costume di avvolgersi quasi completamente, conchiglia compresa, con lo scuro mantello. Sono carnivore, ma piuttosto pigre. Strisciano adagio con il loro grande piede privo di opercolo, e sembrano strane giade, strani opali e agate perduti sul fondo da quelle svagate di ninfe ondine che nelle molte notti di plenilunio, dicono, corrono a fare straordinarie feste".
(L'articolo completo su: http://www.gianniroghi.it/Testi/Mondo%20Sommerso/conchiglia/6602.htm).

Dalle classificazioni odierne è la Trivia (Trivia) multilirata, come riconosciuta da Sowerby, G.B. II, nel 1870, ad essere identificata comunemente come adriatica per il fatto che la sua presenza è registrata prevalentemente in questo mare poco profondo ed unico, per tale caratteristica, in Mediterraneo.

4 April 2008

Benvenuta TRIVIA

Con questo post apre i battenti TRIVIA di Cerrano, la finesta informativa sulla rete di una delle più belle aree dell'Adriatico. I migliori auguri e ... buon vento!
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